Leoncino permaloso

  •        Oggi vi voglio presentare un essere che mi è molto caro, non è un elfo come me, ma ama gli elfi in modo particolare. Lo chiamo leoncino permaloso perchè di questo animale fiero e coraggioso ha proprio tutto, gli assomiglia spudoratamente e come lui è sornione, metodico, e con la criniera sempre alta. Vive di poco, si accontenta di meno, non aspira al potere ne al denaro, ma non approfittare di lui, non lo sopporta.Calmo e placido,ma pronto a scattare ,esageratamente rabbioso alle controversie, per far più paura e darsi un tono. Ha zampe mediamente corte, tanto che la cintura dei pantaloni spesso gli arriva appena sotto le costole.
  • Ricorda da vicino Mr. Bean. Ma ha un particolare gusto raffinato per le scarpe, se gli si fà un complimento, lo sminuisce, finge di non dargli importanza, in verità si gongola come uno di quei pupazzetti sulla molla che anche se li percuoti, tornano sempre al loro posto.   
  • Il suo ruggito puo essere udito fino ad una decina di chilometri di distanza, ma a differenza del suo sosia, non per aver catturato una preda. E’ un’anima in pena che si rigira proprio come un leone in gabbia a causa del sistema. La sua rabbia diventa tangibile e poderosa nei momenti in cui più esso lo aggroviglia. Odia gli iter burocratici, odia le persone che non sanno svolgere il proprio lavoro quando è  proprio da queste che dovrebbe avere i servizi che cerca, odia dover fare una telefonata e sentire la voce guida che suggerisce i numeri da cliccare se vuoi questo o se vuoi quello, il traffico, la folla, la sofisticaggine, il consumismo. Perciò è andato a vivere con la sua compagna in una casetta molto carina, spersa ed isolata ai piedi di un bosco che si estende a ridosso di una soleggiata collina ligure.
  • Spesso, quando passo di là mi capita di vederlo, trainato al guinzaglio dalla sua dolcissima Tea, una cagnetta tutto pepe molto fortunata, e nulla egli puo fare per confermare la propria dominanza. Riservato ed educato fino all’esasperazione, e laborioso felice quando semina, innaffia e raccoglie la verdurina del suo orto. Lui vorrebbe il bene per tutti, lui aiuterebbe tutti i bambini del terzo mondo, lui raccoglierebbe tutti gli animali randagi, lui curerebbe tutte le ferite, e non poter fare tutto ciò gli crea non poco sconforto.
  •  Lui è un tenero leone anche perchè, come la fiera, è di un tenue, sfumato e caldo color giallo ocra.
  • Lui è tanto cuore.
  • Lui è solo amore.
  • Lui è altruista.
  • Lui è pacifista.
  • Lui mi è vicino.
  • Lui mi dà un bacino.
  • Lui, la mia luce incoraggiante.
  • Lui, speranza inebriante.
  • Lui, incontrato in questo mondo.
  • Lui che non mi lascia andare a fondo.
  • Lui, che anche se non dice una parola, mi guarda, ed io non son più sola.

Per tutto questo il suo colore è il giallo ocra, ed è per questo che io vedo il mio passaggio in questa dimensione così

Per tutto il nostro lungo cammino, come due anime mai perse, mai sole, mai spaventate. Ogniuno percorre la sua strada, ma è vitale sapere che c’è qualcuno, davvero presente, davvero importante, come un fratello.

Buongiorno a te leone, e tanti, tanti buoni giorni ancora.           Archelfo

la parola alla mente arcaica

  •                La fine di febbraio gia preannunciava una primavera imminente. Il pomeriggio era tiepido mentre giocavo nel cortile. Bambini urlavano e si rincorrevano, erano piu grandi di me, così finiva sempre  che rimanevo lasciata in disparte. Attirata dal passaggio della gente sulla strada, mi aggrappai al cancelletto di legno che da essa mi separava e rimasi ad osservare. Indossavo un paio di sandalini di tela a quadretti bianchi e rossi. Vidi in lontananza il nonno. Abitava al di là della via, e ogni giorno, nel tardo pomeriggio, faceva una capatina a salutarmi prima della consueta preparazione della sua cena solitaria.
  • Entusiasta uscii dal giardino per andargli incontro, ma mi fermai subito perchè vidi un enorme camion rosso correre verso di me. Mi voltai in fretta e afferrai il reticolato che cintava il mio giardino. Con le spalle alla strada pensai di non muovermi finchè non fosse passato il ferroso gigante scarlatto, ma non feci nemmeno in tempo a realizzare il pensiero che caddi. La terra sabbiosa che avevo sotto i piedi mi fece scivolare con le gambe sulla strada, e fu in quel momento che il camion passò.
  • Ora è inutile che io mi chieda il perchè e il per come, e chi decise che per me quello doveva essere il momento fatidico, fatto sta che le cose andarono così.
  • Il ricordo piu vivo di quella giornata è l’espressione contrita del nonno, le lacrime che gli rigavano il volto, e le sue forti mani nodose che mi raccolsero, con pietà, con amore. E’ in quel viso e in quelle mani di vecchio triste e addolorato che oggi rivedo il succedersi di quel giorno che ha segnato la mia vita, perchè da quel viso e da quelle mani, in quel momento, trasparì un sentimento immenso, che veniva dal piu profondo dell’anima, che tranciava le parole, che ti avvolgeva come una calda coperta, un sentimento color giallo ocra. 
  •   

Essenza

  •                              Archelfo, onorevoli passanti, del suo colore vi narrerà,
  • sedete comodamente, allontanate i pensieri, inspirate a fondo e aprite la mente ad accogliere la visione della mia essenza.
  • Pensate ad un deserto poco prima del tramonto, pensate al sole, padrone assoluto di quella porzione di cielo, che si abbassa lentamente, quasi a non volersene privare. E pensate alle foglie d’autunno, ad un cesto di pere mature, alla paglia accatastata in un fienile, ad un campo di girasoli, al manto di un giovane leone.
  • In questo sfondo io vivo. Giallo ocra è un sentimento, è giallo ocra il mio pianto, lo è la mia meraviglia, così come il mio sorriso.
  • Giallo ocra è l’amore, immenso, vivace, passionale, fino a dipingerti dentro.
  • Giallo ocra è la mia rabbia verso i colori spenti del mondo.
  • Giallo ocra è il mio credo, chiuso in un enorme fascio di luce che mi viene incontro, ed io non ho paura.
  • Il mio giallo ocra si vede e lo si puo toccare, ma prima occorre saperlo guardare. Lo si puo anche sentire, ma bisogna imparare ad ascoltarlo.
  • Vi invito, visitatori sconosciuti, a chiudere gli occhi e immaginare il sentiero da percorrere, cercando attentamente il vostro giallo ocra,
  • se lo riconoscerete, cominciate a seguirlo, vi condurrà in una dimensione che forse avete dimenticato, ma riscoprirla ora…….vedrete che sorpresa!